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Manuale Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza

142,50

Il manuale ha l’obiettivo di dotare la comunità neuropsichiatrica infantile italiana di uno strumento formativo, completo e aggiornato, redatto in lingua italiana. Il progetto è ispirato ad alcuni manuali statunitensi completi e moderni sia dal punto di vista editoriale, sia in quanto associati ad un sito-web per rendere disponibile al lettore materiale supplementare come ad esempio video di casi clinici e questionari utili all’esercizio della professione.

   Prefazione

   Elenco Autori

   Indice Generale

Descrizione

Questo Manuale di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza nasce da una duplice motivazione: in primo luogo, ho voluto dotare la comunità neuropsichiatrica infantile italiana di uno strumento formativo per quanto possibile completo e aggiornato, redatto in lingua italiana e mirato agli specializzandi ed ai giovani specialisti.

Inoltre non è un caso che il Manuale sia redatto in lingua italiana: si tratta di una scelta precisa che potrà anche apparire strana in un’epoca in cui interi Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia vengono forniti in lingua inglese da istituzioni italiane a studenti italiani sul territorio italiano. In questo, sono stato mossi dal desiderio di potenziare l’apprendimento facilitando la lettura a giovani Colleghi che nella grande maggioranza dei casi non concludono le scuole medie superiori con lo stesso grado di padronanza della lingua inglese che hanno i loro pari nord-europei.
Queste carenze formative, che da lungo tempo affliggono la scuola italiana, non nascono certo nell’Università e anzi trovano in questo contesto alcuni lodevoli tentativi di compenso, che però, a mio avviso, devono consistere più in corsi specifici ed in journal club in lingua inglese, piuttosto che nell’uso di testi che non siano in madrelingua. Sarebbe comunque velleitario non tenere conto di questa limitazione nel redigere un progetto formativo ad ampio respiro.

Al tempo stesso, ho voluto ispirarmi ad alcuni grandi manuali redatti in lingua italiana da noti esperti delle generazioni precedenti. Su alcuni di questi manuali, molti di noi docenti hanno trascorso lunghe ore di studio ai tempi del proprio corso di laurea e di specializzazione. Questi testi, se potevano essere meno sistematici rispetto ai manuali in voga all’epoca nelle nazioni anglosassoni, avevano però al loro interno una ricchezza non solo di nozioni, ma anche di interpretazioni e di collegamenti logici, spesso superiore rispetto alla linearità pragmatica dei testi nordamericani ed inglesi.

Accanto a questa motivazione, ne esiste però una seconda, forse meno evidente, ma non meno importante: questo progetto formativo contiene nelle sue pagine anche un messaggio diretto non tanto ai lettori, quanto piuttosto ai suoi stessi Autori.

La Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza è una disciplina relativamente giovane, se confrontata con altre discipline mediche già relativamente ben delineate fin dai tempi di Galeno.
Questa disciplina contiene al suo interno due anime, quella psichiatrica e quella neurologica: queste due anime riflettono non solo, e forse non tanto un diverso oggetto di studio, quanto piuttosto due diverse “strutture mentali” e due diverse “risonanze” negli operatori stessi, che si traducono, più o meno inconsciamente, in differenti approcci al malato, alla malattia ed alla organizzazione dei servizi.
Inoltre si tratta di una disciplina in cui l’Italia, per tradizione, si discosta profondamente dalla prassi europea, che invece vede la neuropediatria totalmente distinta dalla pedopsichiatria, superspecializzazione successiva ad un tronco comune condiviso con la psichiatria.

Questo assetto rende inevitabile, all’interno della disciplina, una dialettica vivace, potenzialmente oscillante tra un polo costruttivo, in cui il dibattito interno produce utili elementi di cross-pollinazione e di crescita, ed un polo distruttivo, in cui il dibattito potrebbe produrre momenti di rottura transitoria o anche definitiva.

Il mio pensiero personale su questo tema non è di alcuna rilevanza, nel momento in cui una larga maggioranza dei docenti del settore ritiene che si debba proseguire uniti il fruttuoso percorso intrapreso oltre cinquant’anni fa e in queste situazioni deve prevalere la collegialità sul parere dei singoli. Mi limito in questa sede a sottolineare come anche questo Manuale possa e voglia rappresentare un momento di unità del settore, incarnando un esempio tangibile di cosa siamo in grado di fare quando lavoriamo insieme per il bene di tutti, avendo a cuore il futuro della disciplina, incominciando dalla formazione dei nostri Colleghi più giovani.

Il Manuale è stato strutturato in modo da coprire tutte le tematiche che tradizionalmente rappresentano “il cuore” della nostra disciplina. Si apre con un mirabile capitolo sulla storia della neuropsichiatria infantile italiana e straniera, redatto dal Filippo Calamoneri che di quella storia è stato testimone ed artefice, ed al quale va uno speciale ringraziamento.
Seguono tre sezioni sullo sviluppo tipico, sul processo diagnostico e sui fattori di rischio, che trattano tematiche propedeutiche e trasversali rispetto alle sezioni successive, in cui vengono trattati i diversi disturbi comportamentali e neurologici del bambino e dell’adolescente.
Segue un’ampia sezione sulle terapie e si conclude con una sezione relativa agli aspetti organizzativi, etici e legali.